Tag Archives: salite

giugno 01

Sister Morphine

La cima de la Bonette è a 2803 metri. Il nostro Stelvio è 2758. Un’inezia. D’accordo, ma è un’inezia, questa, che contiene molte cose. Per capirlo ho dovuto percorrerla, pedalarci soffrendo, venire sferzato dal vento e colto dallo sconforto. Però poi una volta in cima, ho capito perché valeva la pena arrivarci. Signore e signori, benvenuti nel 3 capitolo del mio ultimo libro Tornanti e altri incantesimi (Enrico Damiani Editore): il Col de la Bonette

ottobre 08

Tourmalet e altri incantesimi – 3

È brutale vedere, mentre stai soffrendo, i concorrenti che scendono con la medaglia già al collo. Eppure è quel che succede. Alla Marmotte Pyrénées il traguardo è posto sadicamente in cima a una salita: è Luz-Ardiden. E, per la cronaca, non so se ce la farò. 3 puntata del mio psico-racconto dalla Marmotte Pyrénées 2018.

giugno 19

Il Falco e le Finestre.

“Su quello sterrato ho perso 10 anni di vita”. 28 maggio del 2005. In mezzo a un fitto labirinto di querce, acacie e frassini, che sale dalla località Meana di Susa, a vedere i sorci verdi è Paolo Savoldelli. Conosciuto come il “falco” per le sue straordinarie doti di discesista. Il Colle delle Finestre lo stava aspettando al varco, come Dart Vader Luke Skywalker.

marzo 15

C’era vento a favore.

La Sanremo è questione di fiuto, quello strano sapersi orientare tra le brume di una pianura Padana ancora in inverno e lo iodio nell’aria dopo il Turchino. Insomma, per vincere la “Classicissima” ci vuole DNA.
Ecco la storia di chi ci riuscì, senza quasi crederci. Gianni, “Indecifrabile” Bugno.

febbraio 22

Perché io salgo.

Tranquilli non è il titolo del #NuovoLibro. Ma sapete come la penso, bici senza salita, uguale no bici.
Non me ne vogliano gli amanti dei velodromi, ma io senza dislivello sono perso. Il ciclismo mi sembra un altro sport. Nel nuovo libro, ci saranno così molte salite. E altrettante storie.

ottobre 06

Sölden Fairy Tail – Episode 3.

Questa è la storia della montagna più pazza che abbia mai scalato.
Sono andato al cinema settimana scorsa, con i miei due figli abbiamo visto “Everest”. Si chiamava così, ma per me il titolo era “Timmelsjoch”. E l’ho guardato tutto sotto questa lente. Mi ha parlato di quella montagna, del suo fascino bello e impossibile e del bisogno, irrinunciabile quanto inspiegabile ai più, di scalarla.

Dolomiti spezzine.

118 km, per 2.050 m. di dislivello. Tra Passo del Bracco, Santuario di Montallegro e Ruta di Camogli. Una bomba.

Di-pendenza.

La salita è una dipendenza. Una volta che cominici a salire, mentalmente, non smetti più. Ecco un elenco degli scalpi conquistati dal sottoscritto finora.