Figlio di un ferroviere bretone, aria burbera, fisico tracagnotto e muscoloso, il francese Hinault vinse ben 5 Tour de France, come solo i più grandi di sempre. Potremmo considerarlo, a tutti gli effetti, l’eroe per eccellenza di ogni concorrete dell’Ötztaler.
E tutto ciò è riconducibile a un fatto, a un episodio legato a un capo di abbigliamento, divenuto ben presto un’icona del ciclismo. Un passamontagna di lana rosso.
La Gara – Puntata 8: Asterix
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La prima edizione dell’Ötztaler Radmarathon si tenne nel 1982. Partenza da Innsbruck, davanti alla basilica di Wilt, 6 in punto del mattino. Dopo alcune variazioni di percorso e di location, nel 1996, per la prima volta, il via viene dato dal centro di Sölden. Gli iscritti sono appena 386. Ed è già un successo. La gente del paese si affaccia dalle finestre timidamente, scruta da capo a piedi con aria interrogativa questo strano popolo in lycra: sono così buffi bardati come palombari, sotto un cielo plumbeo che ricorda l’apocalisse. C’è da chiedersi che cosa cavolo abbiano in mente di fare. Nessuno lo sa con precisione: si parla di una manifestazione, ma è ancora qualcosa di assolutamente generico, quasi un piccolo raduno di appassionati.
La Gara – Puntata 7: Diventare Jedi
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La gente qui la chiama semplicemente la gara. Quasi non ce fossero altre. Le manifestazioni ciclistiche amatoriali abbondano in tutta Europa, sono un business, così come le gare di triathlon e le maratone. Da primavera all’autunno è un proliferare di granfondo, cicloraduni, brevetti. Ma niente è simile alla gara. Tutti lo sanno, tutti ambiscono a parteciparvi, tutti sognano quella maglia da “finisher” che viene consegnata al concorrente soltanto se (e dopo) aver superato il traguardo.
La Gara – Puntata 6: L’Età del Rame
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All’Ötztaler si pedala un’intera giornata tra valli dove i fiumi scorrono impetuosi e le montagne, tutte o quasi sopra i duemila metri, raccontano di nevicate fitte anche d’estate e di musi lunghi scavati dal freddo. Luoghi dove, forse, solo gli uomini dell’età del Rame o, in epoca più recente, i contrabbandieri, sapevano davvero come fare a sopravvivere. dalla passione per la bicicletta e per il superamento dei propri limiti fisici. Una prova di endurance che non ha eguali in Europa. 238 chilometri e 5.500 metri di dislivello: dieci o dodici ore di bicicletta almeno. Per i meno allenati anche di più.
La Gara – Puntata 5: Similaun
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Era la tarda mattina del 19 settembre. Il sole era alto in cielo e l’aria frizzante. Era una di quelle tipiche giornate che in montagna sanno di meraviglia e incantesimi. Erika e Helmut Simon, una coppia di coniugi tedeschi di Norimberga, dovevano raggiungere il rifugio Similaun, base di moltissime escursioni per alpinisti.
La Gara – Puntata 4: Ride to Survive
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Mi incuneo subito, facendomi se possibile ancora più piccolo, in un drappello di austrungarici non meglio identificabili, ma sufficientemente grandi e grossi da metter in mostra buone gambe, partono subito lancia in resta, abbondantemente sopra il 40 all’ora. È il mio treno, mi chiama. In gara in bici ognuno ha il suo. O, meglio, se lo deve trovare da sé: lesto vi si deve infilare, prestando attenzione alle borracce che cadono, alle rotonde malsegnalate, ai ventagli mancati, agli svolazzi, alle cadute (frequenti alla partenza) e ai cambi di traiettoria improvvisi. Ora siamo scesi dalla barca a vela e siamo saliti a bordo di una Formula 1.
La Gara – Puntata 3: Peaky Blinders
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Avrei persino potuto giurare che qualcuno, se ci avesse visti in quel momento, mentre procedevamo ordinati lungo i tornanti senza nemmeno fiatare, ci avrebbe invidiato. Avrebbe voluto, per una volta, almeno un po’, provare in prima persona quelle stesse nostre sensazioni eroiche, quelle che nessuno dei non concorrenti riesce a spiegarsi razionalmente. Quelle che dovrebbero rispondere in quattro e quattr’otto alla fatidica domanda: ma chi te lo fa fare?
La Gara – Puntata 2: Skyfall
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Siamo a fine agosto, le giornate non sono più lunghissime, il sole tramonta prima e nelle Ötztal Alpen, in questo periodo, è già autunno inoltrato.
Trovarsi a percorrere i 25 chilometri di discesa dal passo del Rombo, l’ultimo dei quattro di cui si compone la gara e anche il più duro, con il buio della notte e le temperature sottozero non deve essere una passeggiata.
La Gara – Puntata 1
posted by giaco72
Le nubi basse avvolgono il bosco che risale verso Vent e Obergurlg, e poi su e ancora più su fino al Timmesjoch, il passo Rombo, a 2500 metri di quota. I tetti delle baite e degli chalet sbucano qua e là come apparizioni lillipuziane. I campanili a cipolla delle chiese tirolesi sembrano funghi spuntati durante la notte. Lo sbuffare dei camini, già accesi per via delle basse temperature, si confonde con quello della coltre grigia e carica d’acqua, trasformando il paesaggio in uno scenario onirico. Le cabine della funivia che sale verso il ghiacciaio Rottenbach, a più di tremila metri do quota, si perdono nel nulla solforoso. Alle sei è prevista la conferenza stampa per i giornalisti proprio lì in cima: dovrei andarci, ma onestamente ne ho poca voglia.