Si incontrano diversi concorrenti nei check point, ci si scambiano impressioni, consigli, emozioni. Ma altrettante volte si è insieme semplicemente “mentalmente”. In compagnia dei propri stati d’animo, quelli che travolgerebbero chiunque dopo 12 ore in sella nel deserto. È l’Atlas Mountain Race.
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Non voglio cambiare canale
posted by giaco72
Mai avrei immaginato che un giorno sarei rimasto in piedi fino alle 3 del mattino a guardare inebetito una mini-serie di Jovanotti in bicicletta. Poi è successo. Due o tre cose sul “Non voglio cambiare pianeta”, il “docutrip” di Lorenzo Cherubini.
Empty Bottles
posted by giaco72
Da Bret Easton Ellis a Italo Calvino, da Mia Martini a Peaky Blinders. Vademecum per la quarantena di un ciclista ai tempi del Coronavirus.
5 libri da non regalare a Natale
posted by giaco72
Torna un grande classico: i 5 libri che leggerò durante le vacanze di Natale (ma che non regalerò a nessuno). Da David Byrne a Eshkol Nevo. Bici, sport, vita.
5 Libri e 1 borraccia
posted by giaco72
Da “Alfabeto Fausto Coppi” a Claudia Durastanti: ciclismo, sport ma anche altro. I 5 libri che leggerò quest’estate.
PS come Play Station.
posted by giaco72
«Peter Sagan è un’icona pop. Ha ribaltato l’estetica del ciclismo e un pezzo della sua narrazione» scrive Angelo Carotenuto sul Venerdì di Repubblica a proposito di “Generazione Peter Sagan”, mio ultimo libro. E lo ringrazio molto, perché raramente la prima recensione è stata in sintonia con ciò che volevo comunicare. Cioè che Peter Sagan è la nostra Play Station.
Quindici
posted by giaco72
“Armstrong, mi dicono, è rimasto piantato sui pedali, che gioia. Mentre mi alzo fuori sella, sono tutti attoniti, mi guardano come venissi da un altro pianeta. Lo stesso dove ero due anni fa, il Galibier. Sono tornato, maledetti, cosa credevate?” . Marco Pantani è morto 15 anni fa oggi. Per ricordarlo un breve estratto dal mio ultimo libro “Gli italiani al Tour de France”
Tourmalet e altri incantesimi – 3
posted by giaco72
È brutale vedere, mentre stai soffrendo, i concorrenti che scendono con la medaglia già al collo. Eppure è quel che succede. Alla Marmotte Pyrénées il traguardo è posto sadicamente in cima a una salita: è Luz-Ardiden. E, per la cronaca, non so se ce la farò. 3 puntata del mio psico-racconto dalla Marmotte Pyrénées 2018.
Tourmalet e altri incantesimi – 1
posted by giaco72
È domenica 26 agosto 2018, sono le 7:30 del mattino e sto per fare una cosa che mi cambierà per sempre. La “Look Marmotte Granfondo Pyrénées”: 2 volte il Tourmalet, Horcquette-d-Ancizan, Aspin, Luz- Ardiden. 162 km e 5600 metri di dislivello. Questa la prima puntata del mio psico-racconto.