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Cannibali.
Cannibali di montagne, briciole di dislivello, ondulazioni brianzole. Cannibali di volate in pianura e trenini sopra i 40 all’ora. Cannibali di endorfine, cuore, passione. Cannibali di levatacce autistiche con il buio ancora acceso, cannibali di barrette, crostatine e chante calire. Cannibali di compagnie improbabili, popolate da autisti, avvocati, ingegneri, pugliesi, moldavi, persino padovani. Cannibali di chiacchiere, battute, scioglilingua in agilità.
Cannibali del Colle Brianza e della Bevera, di Sirtori e Giovenzana. Cannibali son 5, loschi figuri, poco di buono. I disturbati del pedale che non paghi del Colle, piegano verso Olginate, bypassano il lago e agguantano, in un amen, Caloziocorte. Ridente cittadina del lecchese. Addentano, come fosse burro, Carenno, si fiondano in discesa a sfiorare Monte Marenzo, tra gli umidi sentori dell’autunno grigio. A Torre de’ Busi, la guardano, la mamma che gli ha dato, a tutti, il latte. La Valcava. Salutano e tiran dritto. 80 sono in saccoccia. si piega verso Villa d’Adda, si supera poi l’Adda, su ponte degno di Madison County. Si raggiunge l’asfissia ritmica, in trenino, nei pressi di Vimercate – ove si toccano, in pianura, i 46 km/h -. Concorezzo, Brugherio, Cologno. Bum. La doccia.
5 minuti e i 5 loschi figuri, cannibali dalla doppia identità, tornano rispettabili cittadini e padri di famiglia.
Ma sotto il cuore, la pedivella scotta ancora. Rovente come carbonella.
Merckx con loro.
Totale distanza: 125 km
Dislivello: 1.542 m.
V/m: 25,86 km/h
Rpm: 86-135