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Nibali Propositi
Credevate di esservi liberati di me, eh? E invece, puff… eccomi qua. Riapparso all’improvviso. E, per giunta, più pimpante che mai. Uscito dal cilindro magico di un anno intenso, carico, pieno di cose nuove. Tranquilli, ve le racconto tutte. Avremo tempo Intanto, prima di tutto, vi devo delle scuse. So che in molti in questi mesi sarete passati di qua, in cerca di qualche nuovo post: racconti dalla Novecolli, dalla Maratona, dall’Ötztaler, l’avrà fatta o non l’avrà fatta. E invece niente. Avete trovato chiuso. Sbarrato, a doppia mandata. Non solo, magari avrete anche pensato: ecco, vuoi vedere questo qui ha scritto il libro e ha smesso di allenarsi. O, peggio ancora: si è montato la testa! Nulla di tutto questo. Mi alleno e ho in canna una stagione scoppiettante e, vi prometto, nei prossimi mesi questo posticino tornerà quel centro di gravità permanente che è sempre stato. E la testa, tranquilli, non me la monto. Non sono mai stato capace, con tutte le conseguenze del caso. Uscito il libro, diciamo però che avevo bisogno di prendermi un po’ di tempo per me. Giusto il necessario per riordinare le idee e, soprattutto, capire cosa volessi fare da grande con la bicicletta? Lasciare che restasse una passione? Trasformarla in un lavoro? Viverla alla giornata? Alla fine ho scelto l’ultima. O, meglio, ha scelto lei me. Come, del resto, accade sempre nella vita. Il fatto è che a un certo punto mi sono reso conto che pedalare per me non era più semplicemente una passione. Era diventato qualcosa di più importante. La risposta a un’urgenza. Una sorta di modo di essere, la ricerca di un equilibrio interiore. Uno stato mentale che mi influenzava anche quando non pedalavo. Come quelli che vanno in barca a vela: sono per mare anche quando sono per terra. Sentono il vento in faccia anche nella bonaccia di una sala riunioni. Non scendono mai, per davvero, da quella barca. Stessa cosa per me. Dovevo prima capire come andare avanti con la bici. Per questo ho taciuto un po’. Ora che ho capito, o almeno credo di averlo fatto, sono pronto a tornare da voi. Dove eravamo rimasti? Ah sì, a “Ma chi te lo fa fare?”. Beh, vi dò un po’ di numeri: a 10 mesi dalla sua uscita si assesta stabilmente 3° nella classifica dei Bestseller di Amzon sul ciclismo. Oltre a Moser, Tito Boeri e Giuseppe Saronni anche Vincenzo Nibali – a quanto pare – ci ha buttato un’occhiata sopra. Avessi saputo quel che avrebbe combinato di lì all’estate nella foresta di Arenberg, forse un capitolo avrei anche potuto aggiungerlo. Del resto, niente è perfetto.