Le parole della bici.

 
Domenica notte è mancato Mario Fossati, 91 anni. Lo ammetto: non sapevo manco chi fosse, finché un sms di un amico mi ha segnalato questo commosso e intenso addio, opera di Gianni Mura.E così sono andato a vedermi chi era Mario Fossati: "un modo di scrivere asciutto, che rinunciava agli aggettivi, per stare ai fatti. Che faceva capire subito al lettore da che parte stava il giornalista: e il giornalista stava dalla parte di chi faceva fatica. Non si conta una volta che lui non fosse stato dalla parte dei corridori. E i corridori erano gli operai di questo grande circo in movimento". Queste le parole di Mura, che devo dire, mi hanno offerto una chiave di lettura, alla scoperta di questa voce del giornalismo italiano, di ciclismo. Credo che solo il ciclismo abbia così tante storie da raccontare e sulle quali scrivere. Gli altri sport non me ne vogliano, ma non le hanno. Ogni tappa, anche la più banale, di un grande Giro contiene decine e decine di sottostorie: piccole parabole che deviano da quella principale, la cronaca di quella corsa. Fossati credo le abbia sapute raccontare magistralmente, come fece Brera. Scrivendo il mio libro, mi sono accorto, grazie anche alle numerose richieste di "storie" da parte del mio editor, che il ciclismo ne è pieno. Che sia una bufera sul Gavia, una banana mangiata da un gregario, un duello con bluff tra un americano e un tedesco al Tour del 2001, la sei giorni e il duello MoserSaronni, o la lite Simoni-Cunego, oppure una jeep in contromano alla Milano-Torino nella discesa di Superga. Io le davo per scontate. L'editor mi ha chiesto di non farlo: tirarle fuori. Tutte. Quasi fossi sul lettino dello psicanalista. E così ho cercato, per quanto mi è stato possibile, di farlo. Non è stato facile: ma dopo un po', mi sono accorto, il ciclismo possiede un'epica. Chi ne scrive non deve far altro che lasciare che quest'epica si impossessi di lui: l'autore non sarà lui, ma questa tradizione mitologica che si tramanda negli anni. Le parole del ciclismo. Le più belle che io conosca.