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L’ora illegale.
Siamo a fine marzo. Le giornate tornano a essere lunghe quel che devono. La luce aumenta. L’orario di uscita torna ad essere quello proibito.
Udite udite: cominciano le prove tecniche di preparazione agli obiettivi. Levatacce compulsive incluse.
Novecolli, Pantani/Giordana, Maratona dles Dolomites non ammettono sanità mentale.
E, signore e signori miei, posso finalmente dirvi, seppur con la dovuta cautela che la settimana appena trascorsa porta con sé, finalmente, le prime due uscite serie di questo 2011. Duemilaundici iniziato malissimo e proseguito peggio, causa meteo infame.
Sto parlando di due uscite che portano in cascina la bellezza complessiva di 200 km.
Andiamo con ordine.
Domenica: raid a due nelle lande brianzole con le prime salite a due cifre. Lissolo e Giovenzana, per intendersi. Accade così che Il pitone del Gratosoglio e il ciclistapericoloso mettono in saccoccia ben 112 km e 1.300 m. di dislivello. Nulla in confronto agli obiettivi, ma pur sempre il primo dislivello over 1.000 della stagione. E la gamba pare risponder bene.
Aperta parentesi graffa, nemmeno quadra: l’anno scorso a quest’ora avevamo già doppiato il capo horn dei 2000 m. L’anno scorso a quest’ora non avevo davanti Gavia e Mortirolo. L’anno scorso a quest’ora c’era il sole e ce n’era tanto. Cazzo. Chiusa parentesi graffa.
Torniamo alla messa domenicale.
Ora illegale, si diceva: le 7 del mattino. Ovverosia, appunto, le 6. Orario che non è permesso alle menti normali. Quelle che saggiamente ancora popolano Milano in questa domenica di cambio stagione.
Giornata plumbea: si rischia l’ennesimo forfait.
Tuttavia il caffè del signor Giovanni è più forte del solito: tira su l’animo. La marmellata della brioche cola sulle Sidi Ergo Carbon 2 nere. Ci ricorda che quelle scarpe vanno onorate sul bitume e non a far polvere sui pavimenti di un bar, magari con le pattine.
La domenica, quest’anno, è divenuta qualcosa che ormai ha dell’apocalittico: da gennaio, dopo sabati complessivamente discreti, si popola inspiegabilmente, per strane congetture tra isobare e hectopascal, di nuvole fantozziane. Morale: neve a catinelle o pioggia alla che Dio la manda.
Questa domenica no. Non può piovere. Lo dice il caffè del signor Giovanni di Corso Buenos Aires. Lo dice la fottuta marmellata di albicocca che cola sulle mie scarpe in carbonio. Fanculo, no che non pioverai. Questa domenica te la faccio vedere io. Di più: ti farò pentire, caro meteo, di aver piovuto finora.
E allora via. Dapprima blandi, poi come ossessi. Un solo obiettivo in testa: il Colle.
Il Monticello, da Casatenovo, divorato come antipasto leggero. Un brodino vegetale.
Sirtori scalda l’appetito, con i suoi strappetti che chiamano ai primi scatti e controscatti.
Le due belve nere, Cervélo S3 e Cinelli Best of, divorano l’asfalto in discesa alla volta del Colle, affrontato da Castello, as always e dunque allungato con la perfida Giovenzana. Salita con stappetti al 13%. Il primo companatico della stagione.
Discesa e caffè al bar di Nava, indi giù a Santa Maria Hoè. È la volta di Perego e del primo Lissolo dell’anno. Le rasoiate al 15% che si ripetevano a mena dito fino a qualche mese fa, oggi fanno invece male. Ma il sorriso dell’uscita ritrovata mette tutti di buon umore e cuce le ferite.
È ora di ripetere il Sirtori, mica si scherza qui. Sotto a menare.
E poi via, lancia in resta, a mulinar il cinquanta in drappelli di folli dipendenti del pedale fino a casa. Nel falsopiano da Casatenovo a Lesmo, vedo balenare un 63/h sul computer di bordo. Allucinazioni? Il resto tutto a 40/h fino a mettere il piede a terra. Sotto la tavola apparecchiata.
E la seconda?
La seconda uscita, sempre e rigorosamente ad ora illegale, è fresca di giornata. Con la pianura e la primavera che si risvegliano timide al cinguettar dell’usignolo e ai primi raggi di sole.
80 km misto agilità e potenza sul Naviglio Grande, tra papere e tortore. Prima di rimettere il piede nuovamente a terra. Questa volta, sotto la scrivania dell’ufficio. Giornata gaia. Da cilistapericoloso.
Mortirolo, a noi due.
Domenica 27/03
totale distanza: 112 km
Dislivello: 1.300 m.
V/m: 26,7 km/h
Mercoledì 30/03
Totale distanza: 80 km
V/M: 27,7 km/h