Una dose al tramonto.

Questo weekend mi sono fatto di Aurelia.

La mia droga si chiama Aurelia.

Eccomi qua. Mi sono fatto per bene.
Allora:

Sabato pomeriggio.
Km: 80
dislivello: 1.400 m.
tempo: 3: 10′

Bellissima uscita in solitario. Lungo il litorale del levante ligure, più qualche sconfinamento nell’interno, per qualche salitella. Ben pochi i km di pianura. L’Aurelia, specie nel tratto tra Chiavari e Portofino, è un unico ottovolante per due ruote. Uno spasso, un mix lisergico e alleneante come non mai di salita-discesa-salita-disesa, tornanti, curve, controcurve. Credo altrove sia difficile da trovare un simile ben di Dio. Sono strade che, pur conoscendo ormai allo sfinimento, non mi stanco mai di fare. E le salite nell’interno, le prime asperità dell’Appennino, sono quasi tutte impegnative e ben allenanti. Aggiungeteci il profumo delle prime fioriture, degli ulivi, della primavera che finalmente si risveglia e l’aria salmastra del mare che tuoneggia sotto il naso, e capite che queste uscite sono droga allo stato puro.
Rientro alle 18:00, quasi al buio. Con una semplice stilla di sole che cola sulla tavola marina. L’ultimo strappo, da Chiavari alla Bacezza, dove sta casa. Lo sgancio del pedale e la faccia che trasuda endorfine e benessere. ‘Fanculo Milano.