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Cesenatico calibro 9.
Ebbene sì, da venerdì, il pericoloso, il pitone, e pietro mastino di lavater, agguanteranno la landa romagnola, dal sangue ondulato. Quel lembo di terra, fatto di piadine, colli e bandane dove faceva di casa Marco nostro che ora è nei cieli. Mission: impossibile. Mission: Novecolli, con uno occhiolino al percorso lungo. Un occhiolino, ho detto.
Però che ci vede bene. Niente di più, niente di meno.
Il cervello e la preparazione consigliano caldamente un medio, come sempre. Il cuore e le pazzia un lungo. Come sempre.
Che fare? Non ve lo dico. Perché non lo si sa noi per primi. Ma ci sarà sicuramente da divertirsi.
Bagarre promessa dal Ciola al Barbotto. Con il consueto arrivo a suon di rock n’ roll e piadine abusive. Un’orgia di Romagna condensata in due km al 18%.
E poi. Poi sarà il cuore a suggerire e la gamba a parlare.
L’importate è dimenticare a casa il cervello e portare le gambe.
E adesso via, ultimi dettagli della preparazione.
Sabato: 133 km e 2430 m. di dislivello tra i colli parmensi. Fonte il nuovissimo Garmin Edge 500 che la testa mi fa girar come fossi una bambola.
E domani rifinitura in pianura: agile come uno scoiattolo e tranquillo come un gatto. Ultimi dettagli per tenere la gamba in movimento. Poi il lancio.