Il Colle prima della tempesta.

Finirà mai l'inverno?

Il meteo fa paura. Occorre approfittarne.
E, dunque, finalmente, Colle fu. Sabato.
È il primo del 2010. Va accolto con un brindisi. A base di Chante Clair.
E finalmente si sfiorano i 1.000 m. di dislivello e i 100 km di distanza. Siamo a marzo iniziato, direi che era ora. Anzi, siamo in ritardo sulla tabella di marcia che prevede, quest’anno, nell’ordine: Gimondi (25 aprile), Novecolli (23 maggio), Maratona dles Dolomites (4 luglio). Più, a scelta, possibilmente: Gavia, Stelvio o Mortirolo. Per tacere del Monte Grappa e della Charly Gaul (quanto sei sexy, baby).
Le previsioni meteo per i prossimi giorni sono, però, ai limiti della decenza: al momento danno 20 cm di neve sulla Lombardia per dopodomani. Notare: oggi è l’8 marzo.
Non si può accettare. Occorre una manifestazione di massa, un presidio del Popolo Viola di fronte al Centro Meteo regionale. Un girotondo a protezione del sole e della primavera. È una vergogna. La fine della democrazie meteorologica. Occorre scendere in piazza.
Lotta dura, senza paura. Nubi borghesi, ancora pochi mesi.
Non lo so, voi che dite? Si può accettare una cosa simile?
Io dico di no.
Torniamo a noi. Sabato, dicevo, mi sono assai divertito con i compagni d’asilo. Per l’occasione Nicko 67 e Davide. Mario a letto con la febbre.
Fuga a tre per il Colle. L’amato Colle. La moglie del ciclista milanese. Salita da Castello, fino al panificio della rotonda, dove scopro l’esistenza di un monumentale, immenso, inarrivabile dolce brianzolo. Il “Dolce del Colle”. Trattasi si squisisto pane con uvetta, appena sfornato per i faticatori più coraggiosi.
È sempre bello il pirmo Colle dell’anno. E con il dolce è ancora più bello.
Il Colle, ti pare tanto una salita seria, in questa stagione. Poi la sensazione, con le settimane, via via scema. Per lasciare il posto a una magra consolazione di dislivello minimo. Al punto che par quasi d’aver fatto un cavalcavia o poco più. Occorre dunque gustarsela finché dura, la piacevolezza endorfinica che dà il primo Colle dell’anno.
E noi lo facciamo: bella salita, a buon ritmo. Rapporto agile, 34×23, pedalata rotonda.
Piccolo appunto: breve defiance iniziale. La salita picchia dura. O, almeno, questo l’effetto che lo scarso allenamento “in pendenza” mi fa. E continua, non me la ricordavo più. Poi rompo il fiato e prendo il ritmo, andando a riprendere Davide, andato in fuga, con cui giungo in vetta appaiato.
A parte l’inizio, dunque, ottime sensazioni.
Rientro con un bel sole, e qualche grado in più: alla partenza il Rox segnava +2°, all’arrivo +12°.
Ma l’aria gelida è in arrivo, dai fottutissimi quadranti occidentali. Che si fottesse.

Totale distanza: 96 km
Dislivello: 912 m.
V/m: 26,7.