È iniziato il mio Traum.

Traum in tedesco significa “sogno”. Ma a me piace pensare che sia anche un trauma. Il mio è inziato oggi.
Si chiama Ötztaler Radmarathon 2012. E se non riesco a parteciparvi (cosa assai probabile: iscrizione mediante sorteggio), potrei impiccarmi.
Ecco, vi ho avvisato.
Ora ho in mano un nuovo sogno. Forgiato dal fuoco e dal ghiaccio delle montagne tirolesi, tra la Passiria e il Timmelsjoch, il Passo Rombo. Il “Mostro”.
Avverto una sorta di chiamata interiore. C’è niente da fare. Devo partire, lasciatemi andare.
In fondo, ora è solo questo. Un sogno. Anzi, un Traum.
Non dà fastidio a nessuno.
E loro dicono che ci vuole proprio questo. Senza non ce la puoi fare. Troppo dura.
Devi avere il Traum. Non lo decidi tu. Ti prende lui.
Ti fa visita un giorno di settembre che tu te ne stavi tranquillo e il Pitone ti mandava un video da star male. E la frittata tirolese è fatta. Sei fottuto, bello mio.
Hai il traum.
Il Traum è qualcosa che ti brilla negli occhi la mattina quando ti svegli e che si spegne la sera quando cede il posto alla fase REM. E solo chi ce l’ha come te, può vederlo in te.
È un cinema multisala per emozioni aperto ventiquattr’ore su ventiquattro.
Una scarica di adrenalina addormentata, che può essere pericolosamente risvegliata in qualsiasi momento, da qualsiasi banale circostanza. Uno scatto su un cavalcavia a febbraio, in città. Una rampetta brianzola a marzo.
Il Traum è qualcosa che scalda il cuore lungo i freddi mesi invernali, un alone incantato che ti guida sornione lungo tutto l’anno nelle tue ripetute in salita.
Il Traum ti regala un sorriso ebete marmoreo trecentosessantacinque giorni l’anno. Quello di chi guarda tutto come avesse un ago in vena. Cullato da un benessere ipnotico e vagamente oppiaceo.
Ecco io credo oggi sia iniziato mio traum. Mi rincresce dirlo.
Tu hai il tuo traum, poco importa che devi pagare il sette trenta.
Tu hai il tuo traum, poco importa che fuori piove.
Tu hai il tuo traum, poco importa che stasera t’han preparato la minestra.
Il Traum è una di malattia.
C’è chi ha il mal d’africa, chi ha bisogno di andare nello spazio.
Io ho bisogno di fare l’Ötztaler Radmarathon 2012.