Tag
Coccolato svizzero.
Il ciclista milanese che si rechi oltreconfine, egli si prepari a venir cullato dolcemente in un altrove magico. Fatto di salite nascoste nel bosco, valli aperte ma silenti, canditi, uvette, glassa e quant’altro.
Roba da leccarsi i baffi.
Appena varcata la dogana di Chiasso, l’aria si fa già dolce. Egli sa che s’adopra ad entrare in un mondo fatato. Un Alto Adige a uno sputo da Milano. Una No Fly Zone di tutto ciò che normalmente l’ostacola nella pedalata in terra italica. Niente traffico, niente buche improvvise nel bitume, niente ruomori, niente ressa di motocliclisti agli scollinamenti.
Lasciatevi allora coccolare dai primi raggi del sole, appena prima di Mendrisio, come fossero tre barrette di quello al latte. Piegate, indi, all’interno verso la Val di Muggio e passate al cioccolato fondente. il Monte Generoso. Fatevi conquistare da una stradina prelibata, nell’ombra del bosco, senza rumori. Ascoltate solo quello di un paio di Fulcum Zero. Un drappello di nove ciclisti inserisce all’unisono il trentaquattro. non vola una compact.
Chiudete gli occhi. Mettete un pezzo di musica classica che v’accompagni fino alla vetta.
Non v’accorgerete del ritmo serrato e dei batttiti fuorisoglia per agguantare primi la vetta del Monte Generoso. Generosa salita d’altri tempi. Che si chiude sul bosco fitto che poi degrada verso il Bisbino e l’Italia.
E il trenino, bellissimo a vedersi, in discesa delle nove anime pedalanti. Che incontra un altro trenino, quello vero, quello che sale trainato da una cremagliera fino alla cima. Il gruppo scorre veloce, in fila, ordinato, come una striscia di crema pasticciera, sul manto d’asfalto di glassa purissima. Come un drappello di soldatini lego, rapido agguanta ancora la valle e procede, sempre serrato, verso la Val di Muggio.
Landa tipicamente elvetica – dice il capitano, Emiliano, l’uomo che non conosceva pianura e che aveva scelto la Svizzera, molto tempo fa. Molto tempo prima che noialtri capissimo che era qui che un giorno dovevam’ venire. Come una logica conseguenza di alta pasticceria.
La salita, in Svizzera, quasi non pesa. Ti capita di affrontare il “muro” della Val di Muggio, salendo per Roncapiano, e di veder balenare un 19% (ma chi ha il Garmin parla di 20%) sul ciclocomputer, senza scomporti. Qui nulla verrà ricordato con sofferenza. Tutto ha un suono leggero, in Svizzera. Tutto è cioccolato al palato del ciclista. Senza nemmeno troppe calorie. Dalle coreografiche croci incise sopra le fontane, alla bandiere dei rifugi, alle capre di un prato verde (che anche loro, lo so, han la croce tatuata sulla pancia), alla legna raccolta nei paesini. Bellissimo l’ultimo strappo per agguantare Roncapiano: da brivido sulla valle, senza parapetto, la vista alle mandorle. Anche qui: tutto è incantevolmente dolce. Vellutato, e squisito. Un ben di Dio per l’occhio e per il cuore.
Ci si aspetta in cima. C’è bisogno di dirsi niente. Si sa cosa s’è visto. E cosa s’è mangiato. Una scorpacciata di meraviglie.
Il rientro sa di malinconico rincasar nel mondo dei terrestri. Chiasso e la dogana con le guardie che ti salutano, come bianconigli che, seppur per qualche ora, t’ha spalancato le porte del Paese delle Meraviglie. Pasticcieri che, in un giorno di festa, t’han lasciato metter le mani nella glassa. E tu torni con le tasche piene, di canditi e d’uvetta.
A sera niente cena. La scorpacciata è stata degna d’un romanzo.
In quel di Como, mentre il sole riprende la scena, si salutano, tuffandosi in un ultimo, folle, impossibile scatto degno di un Lombardia: battaglia al San Fermo (della Battaglia, ça va sans dire).
La maglia Assos dell’uomo che aveva scelto la Svizzera fa il vuoto. Gli altri seguono con l’ultima bagarre di giornata. Come bimbi all’oratorio. Come ragazzini festanti.
Il bello di una domenica d’oltreconfine. Il cioccolato, nero fondente, sotto i denti, e gli occhi che si guardano ridendo.
PS: piccola appendice per il ciclistapericoloso. Un matrimonio l’attende alle porte di Como. Egli macina altri chilometri e dislivello e agguanta il bagagliaio dell’auto, trasformato per l’occasione in camerino. Dolce&Gabbana fanno di lui un perfetto figurino. E la magia è compiuta.
totale distanza: 98 km
Dislivello: 2.443. m.
V/M: 20, 56 km/h
Salite: Monte Generoso (CH), Val di Muggio (CH), San Fermo della Battaglia (CO).