Rulli e pupe.

Piove? Si rulla. E si sogna.

Facciamo così. I rulli sono quell’arnese infernale che può cambiare la vita di un ciclista in inverno. Senza mandarlo all’inferno.
Trattasi di meccanismo degno di Dario Argento che trasforma definitivamente il ciclista in una macchina. Da guerra. Egli pedala da fermo, sospeso di qualche cm. da terra, in luoghi appartati. La moglie potrebbe trovarlo, grondante sudore, nello sgabuzzino di casa, mentre cerca il Mocio Vileda.
– Ciao cara, che fai da queste parti? –
Oppure in cantina, tra bottiglie di Chianti e vicini sospettosi, richiamati dal sinistro rumore di ferraglia proveniente dal sottosuolo.
I rulli sono la seconda vita del ciclista, quando le condizioni atmosferiche esterne diventano proibitive. Neve, esondazione Lambro, diluvio torrenziale. È il caso di questa maledetta mattina. Il meteo non perdona: gronda a catinelle. E fa un freddo porco.
Il pericoloso si attacca ai rulli. E non li molla per un’ora.
Produce un lago di dimensioni che nemmeno il Balaton  in Ungheria, di sudore, nel pavimento della cantina.
Riemerge, fradicio, dopo un’ora in casa. La famiglia lo guarda sgomenta.
E le “Pupe”?
Le Pupe sono le Gf a venire. Le garette di quest’anno. Gli obiettivi da lumare con gli occhi dietro questa coltre di nubi.
Beh, si sa: le “mete” stanno al ciclista come un’amante. Pupe tutte gambe e seni da sognarci sopra un anno intero.
Ecco, decisione presa: quest’anno, due su tutte. Belle toste.
Una è la cara vecchia spremuta di Dolomiti. Quest’anno datata 10 luglio. Una settimana esatta dopo, rispetto alle abitudini classiche ladine.
L’altra, tenetevi veramente forte perché “la sparo”, è questa roba qui.
Eh? Mica male…
Da farci restare secco Messner.
E allora, sotto. Di rulli. E di pupe. Che l’inverno è breve.

RULLI
Simulazione salita
5 ripetute di 3 km 39×21 a 80-100 rpm, con 1 km di recupero tra loro.
Dislivello simulato: 521 m.
V/m – V/max: 23,4 km/h – 40,01 km/h.
Tempo: 54′:30″