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Dopo i capricci, il lecca-lecca.
Veloce che c’ho fretta. Purtroppo.
Mentre mi iscrivo alla 9 Colli e tutto inizia a girare meglio, sabato finalmente mi dò alla Brianza. L’amata.
Se, come dice “L’autista”, Il Colle è la moglie del ciclista e la Valcava l’amante, allora sabato mi fermo ai primi amori. Monticello e Sirtori, da due versanti. Le prime morose.
Poca roba, ma buona.
A parte le drammatiche sensazioni iniziali: alle prime ondulazioni verso il Monticello, mi sento sul Mortirolo.
Poi le cose iniziano a girare meglio. Mario allunga, io non perdo altro terreno, il buon Giovanni da Bresso, neo acquisto promesso pericoloso, tiene botta.
Tra fuorisella e agilità si guadagna la rotonda domenciale. Si prosegue per le rampette di Sirtrori, che stavolta faccio con maggior scioltezza. Indi, discesa a Perego, e dietro-front. Nuovamente Sirtori e poi rientro. E qui meriterebbe un capitolo a parte: puoi anche pensare di farlo a ritmo regolare, senza esagerare. Ma poi, puntualmente, non ci riesci. Ti trovi infilato in flottiglie di cavalieri dalla pedivella facile che tirano fosennati ritmi folli. Manetta docet. Poi capita anche che sia tu a dare il cambio e allora sciambole. E intanto vedi balenare, nel leggero falsopiano in discesa prima di Lesmo, i 57/h.
Il finale è tutto a 3, fino a Milano. Lancia in resta e sotto a chiacchierare.
Bella uscita davvero, divertente e stimolante come nessuna pianura può mai essere. Con buona pace dei Navigli.
9 Colli e Maratona già in padella. Promesso: da oggi faccio meno capricci.
Totale distanza: 83 km
Dislivello: 650 m.
Media: 27,3/h
(fonte immagine: http://www.rapha.cc)