Rientri.

Io primo piano

I'm back.

Allora, veniamo a noi. E a qualche spiegazione.
Ero fermo da quasi un mese. Motivi fisici.
E’ stato bello tornare in bici. Un raggio di sole, e il motore riparte. Certo, un po’ ingolfato. Ci mancherebbe. Ma riparte, festante e godereccio.
E’ un po’ come fare l’amore dopo un po’ che non lo si faceva. Hai subito voglia di rifarlo.
Le sensazioni sono molteplici, forti, intense. E’ come riappropriarsi si una parte di sé stessi, del proprio corpo.
E anche se per poco, tornare bambini. E capire che il fisico può quello che la mente, invece, ahimè, non può. Leggasi “benessere”.
Ma poi arrivano le note dolenti: ansia da prestazione.
Non ho fatto che 70 km , e di pura pianura, in agilità, che già avevo il terrore di non riuscire più a raggiungere quei 40/h che solo un mese fa tenevo comodamente.
No, la gamba non gira così. A comando.
Dunque, l’ansia.
Oddio ce la farò a tornare quello di un tempo?
Oddio, ora arriva l’inverno, la galaverna, il freddo: impossibile tenere un allenamento costante.
Oddio, mancano meno di 9 mesi alla Maratona dles Dolomites, il lungo mi aspetta al varco, come farò?
Queste le ansie da rientro del ciclista pericoloso.
Ma sono ansie di fronte alle quali sorridere. E’ bello essere di nuovo in sella. E che sella: una SMP test, gentilmente offerta in prova dal caposquadra.
Quindi, domenica uscita in solitario: due ore e mezza non di più, lungo i Navigli. Tra foschia ancora non facentesi nebbia, e primi rigori tardo-autunnali seri. Prima uscita “in lungo”, completino Campagnolo doc. Ero un figurino.
La belva caracollava allegra lungo la bruma padana, e la frequenza di pedalata saliva placidamente. Niente dislivello, gambe mulinanti, uso compulsivo del 34. Poi rientro con il 50 e lancia in resta. Subito fiaccata e resa vana dal mese di stop. Gambe dure, ma fiato buono: la piscina ha fatto il suo dovere. Comunque, sensazioni inebrianti. Come essersi fatti di oppiacei.
Tornato bimbo, tornato dai bimbi.

Totale distanza: 70 km (pianura)
Tempo: 2:25′
Agilità.