(Non proprio) ogni maledetta domenica.

 

Piede a terra, causa lavori forzati.

Domenica col piede a terra. Anzi, sotto la scrivania.

Padre, perdoni, perché ho poco pedalato.
Domenica non sono andato a messa.
Udite udite: non tutti i giorni del Signore, il ciclista pericoloso va a benedire il Montciello. E per la prima volta, questo weekend, nessuno “clack” a sgancio rapido, nessuna barretta, nessun bagno nelle endorfine. Niente di niente. Cazzo. 
Il lavoro ha preso il sopravvento e così, ieri, la domenica ha preso le sembianze di un normalissimo martedì o mercoledì. Niente bicicletta.
Ma è tutto solo rimandato. La voglia cova sovrana sotto ogni altro pensiero. 
E dunque, vi dò in pasto un obiettivo. Quello con cui vorrei concludere questa indimenticabile stagione. La mia classica delle foglie morte, insomma. Senza Ghisalli, però. Bensì, nuovamente, in terra emiliana.
la Granfondo Italia, A Carpi (MO), sabato 10 ottobre, ore 10. 
Vorrei provare a cimentarmi con il mio primo percorso lungo: 150 km circa, per 1.500 m. di dislivello. Sarebbe la mia prima volta a 150 km. Mica paglia. 
E qui, appunto, ahimè, le note dolenti: gli allenamenti scarseggiano, il rischio di non arrivare pronti c’è ed è bello concreto. Il tempo a disposizione è infatti poco, quasi niente. E il meteo ormai non è più quello estivo anticiclonico. La lavata è dietro l’angolo ogni giorno. 
Tuttavia le sfide mi affascinano, mi mettono in moto, mi trascinano meticoloso alla preparazione.  
Seguite dunque gli aggiornamenti. Conto di darvene a breve. La tabella non prevede soste. 

(fonte immagine: http://www.rapha.cc)