Sex Machine.

Seno rifatto.

Ram 2 a bordo di Cinelli Estrada.

Curva Ram 2 con attacco integrato.
No, non è il nome di un componente del Daitan III.
E’ il nome del seno rifatto della mia Cinelli Estrada. E assieme al suddetto, viene anche il cannotto regisella Ram 2. Carbonio allo stato puro. Aspetto estetico per erotomani spinti.
Un manubrio con attacco come quello che vedete lassopra è qualcosa che ti fa sorridere tutta la giornata. Ti mette di buonumore. Ti incanta.
E il reggisella nero secco e cattivo con il loghino Cinelli e la scrittina Ram, rossa, mi mandano in sollucchero.
Così domenica inauguro il tutto. In quel della Brianza. Ovviamente. Luogo di battesimo di ogni oggettino e/o gadget acquistato dal ciclista pericoloso, per eccellenza.
Diaspora CNB (la nostra squadra non ancora nata).
Mario si alza alle 5. Alle 6 è in cilcabile Naviglio Grande. Alle 9 a casa: deve andare da Castorama (che troverà fatnozzianamente chiuso) con famiglia. Ma il suo grado di “pericolosità” con questa levataccia autistica ha raggiunto livelli solipsistici. Oltre, c’è solo il ricovero psichiatrico.
Nicko 67, l’uomo che sussurrava ai dislivelli, è incastrato in una pasticceria di Cologno Monzese:
alle 12 chiude, è il compleanno della figlia (a proposito: auguri personalizzati dal ciclista pericoloso), la torta vien pronta la mattina.
Pietro deve difendere gli onori della squadra, tra i colli Tortonesi, in una gara ciclosturistica.
Forza Piè, sei tutti noi!
Indi: esco solo. Sbavando sul carbonio.
Il nuovo look della mia Estrada è clamoroso. Formoso, aerodinamico, mozzafiato.
Mi dirigo verso Casatenovo, in un freddo polare (alle 8 ci sono 4°). Ho i guantini leggeri, e per di più strappati. Mi faccio coraggio e la temperatura sale.
Lungo la strada, non un’anima. Sono proprio pericoloso, così conciato e con questa bdc da copertina di Play Boy.
Dopo la rotonda di Monticello, solita ascesa in quel di Sirtori e lì mi si affianca un baldo giovane che mi sta a ruota. Scopro poi essere un ex-dilettante. Ci facciamo insieme il Colle, da Castello, e poi il Giovenzana, con le sue pendenze al 13%. Bella salita nell’insieme: quasi 6 km. La più lunga in zona.
Rientro, al solito, via Lissolo e poi, in picchiata, da Casatenovo a Monza. Tocco velocità vorticose: in trenino, in pianura, per un tratto, vedo 56/h. Veramente pericoloso.
L’ultimo tratto dalla rotonda di Arcore a Sesto, mi metto persino a tirare anche io un trenino di 5 anime. E tengo i 40/h. Veramente, veramente, pericoloso.
La Valcava, il Resegone, la Grigna là sullo sfondo. A mo’ di titoli di coda.
Un ultimo sguardo ai nuovi componenti.
Che figa di bici che ho.
Sì, sono un bambino.

Distanza totale percorsa: 104 km
Dislivello: 1200 ca.
Pendenza max: 13%
Dove: da Milano a Giovenzana (LC) e ritorno, passando per Monticello Brianza, Sirtori, Perego, Castello Brianza, Perego, Lissolo, Sirotri, Casateovo, Monza, Milano.