Inverno, va’ all’inferno.

Black block a o Ciclista ibernato?

Caro Generale, chi ti scrive parla a nome di un manipolo di ciclisti, molto incazzati, autocostituitisi brigata partigiana contro le basse temperature. E ce l’ha con te. E anche di brutto. Maledetto che non sei altro.
Freddo, porco. Un freddo da averne per tutta la stagione.
Noi qui non si riesce a immaginare le braghe corte, pensate un po’. La parola “maglia traforata” suona alle nostre orecchie come un idioma lettone. Non si ricorda il sapore del sole sulle nostre ginocchia risvegliate. No, niente di tutto questo. Manco nei sogni.
Attualmente, non sentiamo che quella fottuta congrega di spilli sui polpastrelli che fa la sua comparsa dopo una ventina di minuti da quando si monta in sella e ci abbandona con le dita bianche e insensibili sotto l’acqua bollente, una volta a casa. Con la moglie che ci chiede di aiutarla a scolare la pasta: ma quale pasta? Quale pentola? Non si riesce, noialtri, nemmeno a tenere in mano la forchetta.
Non si ricorda più, caro maledetto generale (che il Diavolo ti pigli!), la velocità dell’operazione “Vestizione” la domenica mattina. Ci sentiamo moderni palombari, cercchiam lo scafandro, ci muoviam’ indaffarati a indossare sovrascarpe al neoprene che nemmeno un ottantenne con i geloni. Guanti, guantini e sottoguantini in seta, microseta, fibre sconosciute dai nomi esotici. Ricorriamo a calze in lana merino dai prezzi vicini alla gioielleria.
Infiliamo le teste in buffi e bizzarri copricapi, paraorecchie, passamontagna, cappellini, papaline che nemmeno un neofita durante il Bar mitzvah.
Con tal intabarramento, ci si reca alle belve. Codeste giacciono ghiacciate come il lago Balaton in inverno, in quella che è a sua volta una ghiacciaia: la cantina. Ci guardano incredule e dicono al pazzo che c’è in ognuno di noi: ‘cazzo fai? Vorrai mica uscire adesso?
Sì, che lo vogliamo. Vogliamo il gelo. Non abbiamo scelta, maledetto generale. In sella che sembriamo tanti capitani Nemo in ricognizione sul fondo del Pacifico.
Ecco, ora io ti domando, e lo faccio a nome di questa brigata partigiana dalla giusta causa: Dio santo, santo Dio, ma perché hai deciso di venire al mondo? Così non può continuare.
Dice: vai in Liguria, guadagni quei 10° che ti cambian l’uscita.
Palle. Palle, amici miei. Uscito ieri: +1° la minima, +5° la massima. In discesa: una mattanza. Arrivati a valle, pare di essere scesi dal Monte Bianco in canotta, durante l’apocalisse bianca.
Il freddo. Porca miseria, il freddo.
Niente da fare: ogni anno arrivi e ci porti via gambe, mani e brandelli di faccia.
Caro Generale, è ora di finirla.

31/12/2010
Totale distanza: 81 km
Dislivello: 1.402 m.
V/m: 23,9 km/h

04/2011
Totale distanza: 77 km
Dislivello: 1079 m.
V/m: 25,2 km/h