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My Way.
Questo quello che troverò nella camera della Pension Plang, a San Cassiano, Alta Badia, domani sera. Questo è il mio modo di essere felice, di sentirmi emozionato, eccitato, il mio modo di tornare bambino. Questo il mio LSD. Si chiama BDC. Due lettere diverse. E una in comune la D. Ma fa poca differenza. Sempre droga è.
Questo è il pacchetto da scartare, come un bimbo a Natale.
Questo ciò che mi ripaga di tante cose, di tanti momenti non facili passati quest’anno. Questo e solo questo è il mio modo. Come Frank Sinatra o, meglio, visto che in tema di droga siamo, Sid Vicious a Las Vegas.
Non so come altro definirlo. Lassopra cristallizzato in una serie di oggetti. Sembra dire poco. Invece dice moltissimo: dice, in una parola sola, “Esserci”. Quel verbo dal suono hiedeggeriano, che indica lo stato dell’essere umano per eccellenza. L’essere dentro una situazione. L’esistere. E il sentirsi vivi e scalcianti. Esserci è quello che conta. In tutte le cose che contano. Da domani conta la Maratona. Contiamo io e Mario. Conteranno i nostri spaghetti taglia XXL da mangiare la sera prima, agitati come prima dell’esame di Maturità. Conteranno le nostre risate, il frastuono dei deragliatori che passano. Gli stand Campagnolo con le ultime novità. I profili dei Monti Pallidi. Conteranno i nostri pensieri. Come Thomas Mann ne la Montagna Incantata quando racconta le lunghe camminate per i boschi di quel non-luogo. La Maratona dles Dolomites è un non-luogo. È il mio luogo.
Poi si torna per terra. Ma lasciateci prima un po’ sulle nuvole. Chissà, magari proprio quelle del Nuvolau.
Cantando My Way.