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Il Gigante buono. Anzi, cattivissimo.
Serata con gragnuola di suggestioni: biciclette e tatuaggi in primis. Fotografia e arte in secundis. Mattatore della serata il magnate da Caleppio di Settala, l’uomo con Frank Zappa nel cuore e un pignone, ultimamente fisso, inchiodato sulla ruota: Antonio Colombo, patron Cinelli.
Occasione ghiotta per poter mancare: inaugurazione della personale dedicata a Mike Giant, artista-tatuatore californiano, tutto Frisco e scatto fisso.
Ah, dimenticavo: per chi non lo sapesse Don Colombo è tenutario, oltre che della fabbrica di cioccolato per noi bimbi pedalatori, Cinelli, anche di una Galleria d’arte contemporanea, nel cuore pulsante di Brera, a Milano. Via Solferino, per la precisione. Ieri sera il mondo a pedali suburbano e guerrigliero della Milano non da bere era tutto lì. Telai in acciao, alluminio, con forcellini orizzontali accatastati l’un sull’altro all’ingresso. Tutti rigorosamente “fissati”.
La giornata del ciclistapericoloso si concludeva dunque così come era iniziata, all’insegna dell’unico pignone: ieri ghiotta scorribanda nella pausa pranzo (la prima dell’anno!) di 45 km con la bici a scatto fisso, lungo il Naviglio Grande. Ottime sensazioni, anche se la bici sprovvista di computer di bordo mi impedisce di darvi dati precisi su medie orarie e quant’altro.
Ma torniamo alla kermesse serale. Mike Giant, chi era costui?
Trattasi di losco figuro che par uscito da un tombino di Frisco, sentite un po’ cosa dice: “Ho scelto il nome Giant mentre facevo skate con alcuni amici. Ad un certo punto faccio una brutta caduta e il ragazzo con cui sono mi dice: ‘Sei crollato come un gigante [giant in inglese]!’ e c’e’ un graffito proprio al di là del fossato dove stiamo facendo skate, e così penso: ‘Oh, questo potrebbe essere il mio nome!’. Ecco, è nato proprio così, per caso, e poi ho iniziato a usarlo come firma uno o due mesi dopo quell’episodio.”
Maestro del tratto in bianco e nero, nonché rappresentante di punta del movimento underground a San Francisco a metà degli anni Novanta, Giant è noto a livello internazionale per i suoi graffiti, skateboard, tatuaggi e per l’estrema precisione delle sue grafiche.
Per questa eccezionale mostra milanese Giant ha realizzato un nuovo corpo di disegni originali e multipli in cui racconta storie di femme fatale di città che vanno in bicicletta e propone iconografie religiose e vedute urbane di San Francisco, oltre a qualche teschio superstite, inevitabile memento mori del mondo street. Il tutto con contorno di fotografie di bellissime donzelle dal corpo coperto di tattoo in ogni lembo di epidermide, in sella a bellissime Cinelli nuove e fiammanti. Vi si intima, ovviamente, di andarci. Pena: la scomunica dal mondo a pedali.
Scherzo. Ma mica tanto.
“Mike Giant – Welcome to Frisco”, a cura di Silvia Girardi
25 febbraio – 10 aprile 2010
Antonio Colombo Arte Contemporanea.