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Porta il cuore. Lascia a casa il cervello.
Piove. Pedivella ladra.
Che ci rubi, anche sotto Giove pluvio. Ci strappi agli affetti familiari anche quando persona sana di mente mai lo farebbe.
Pedivella ladra che non sei altro.
Si sguazza gai, nel fango novembrino. Si schizza come biglie impazzite, funamboli della domenica. Noialtri, mica si sta in panciolle quando piove.
Si va su, verso Novara e Magenta, risalendo il corso d’acqua mulinellante che i Milanesi solgon chiamare “Naviglio”. Si va su per Robecchetto, Albairate, Boffalora: assieme al Naviglio rutilante d’acque, si risalgon’ anche le vecchie abitudini. Qui hai imparato a pedalare da corsa. Senza le rotelle urbane. E quelle del cervello. Libero nella mente, libero nelle gambe. Qui hai imparato le prime “cotte”. Ricordi quella volta, quando all’improvviso la luce si spense, la vista s’annebbiò e il contachilometri non ne voleva sapere di salire sopra i 25? Ricordi il bar “Caffè Nero Bollente” di Corsico e la tua, la vostra, caduta a precipizio come due profughi uzbeki sulla vetrinetta delle brioches? Ricordi le energie svanite, il tuo corpo prossimo allo svenimento, per l’ingenuità di non essersi portati dietro manco una barretta? Ricordi, eh, caro pericolosetto?
Certo che ricordi. Tu e il tuo amichetto. Ah, quanto s’era ingenui. Beata gioventù.
A quasi due anni due di distanza, noialtri s’è tornati sul luogo del delitto. Il Naviglio Grande, fino a Boffalora. Già ma il Bar Caffè Nero Bollente non v’è più. Una moderna gelateria ha preso il suo posto. Segno dei tempi che cambiano.
Ma che belli ieri questi blandi 75 km sotto l’acqua, in mezzo al fango. Una settimana di cielo bianco lattiginoso, sufureo, depresso. Una settimana di Milano con tutti i suoi crismi tardo-autunnali. E poi la pioggerella, il fango che si forma inevitabile lungo la strada, la bici che si inzacchera come una vecchia lepre spelacchiata. La settimana della mota, eccola qua.
Che bella pedalata, allegra, la pioggia ci faceva un baffo. Okay, qualche scivolata c’era, ma l’equilibrismo prendeva rapido il sopravvento mantenendoci saldi in sella.
Giunti a casa, la bici da ripulire. Tu pure. Come un bimbo tornato dai campetti dell’oratorio.
‘Fanculo la maturità, il raziocinio, la ragionevolezza. Il cuore ha sempre ragione.
Totale distanza: 75 km (pianura)