
Una serata del diavolo.
Domani sera, 27 aprile, ore 19:30 presso Upcycle Bike Café (via Ampere 59 – Milano), presento il mio libro “Il carattere del ciclista” (Utet). Ospite d’onore: Claudio, “El Diablo”, Chiappucci. Conduce Stefano Rodi (Sette – Corriere della Sera). Intervenite numerosi.
Nel frattempo, direttamente dal libro, ecco due o tre cose che so di Claudio:
Claudio ha stravolto ogni previsione, disorientando sia i suoi avversari sia i suoi fan a casa incollati alla tv. Se ti aspettavi che facesse zac, lui faceva zic. Se volevi un bel zic, ecco che faceva zac. Se credevi che da leader in maglia gialla la portasse fino a Parigi, lui puntualmente la perdeva per strada. Come un orsacchiotto che cade dal finestrino di un’auto in corsa.
Se si volesse applicare il metodo statistico dei Big Data a Chiappucci, lui manderebbe in tilt il più efficiente dei computer. Uno studioso di logica non ci dormirebbe la notte.
Un magnifico e scriteriato filibustiere della pedivella, questo era Claudio Chiappucci.
Se Pantani era il Pirata, lui era il Corsaro Nero.
Una star hollywoodiana che nessun regista vorrebbe nel suo cast per le sue bizze, ma che poi gli fa vincere l’Oscar con una magnifica recitazione. Un centravanti che fa diventare matto l’allenatore, ma poi entra e segna in rovesciata.
Un diavolo dentro, Claudio Chiappucci da Uboldo in provincia di Varese. Una terra avara di pianure e carica di salite. Di quelle da andare forte, di quelle dove puoi preparare le fughe da lontano, la tua specialità.
Grazie alla tua capacità di scattare in salita hai vinto una Milano – Sanremo, l’unica delle grandi vittorie da te ottenute. Quando dalla discesa del Turchino sei partito in quarta e poi sul Poggio hai rilanciato, mentre il danese Sørensen, l’unico rimasto a ruota a resisterti, ha dovuto cedere, così, di schianto.
Ecco, quella volta lì sì, hai vinto. Ma era chiaramente un’eccezione. Non poteva continuare.
Tu non vincevi perché non potevi vincere. Tu dovevi emozionare. Ti eri scelto un altro mestiere, in un altro campo da gioco. Il tuo era un altro modo di andare in bicicletta.
Se ti fossi limitato a vincere, sarebbe stato tutto tremendamente più noioso e prevedibile. Qualcosa che ti avrebbe fatto venire il mal di stomaco solo a pensarci. Saresti morto di quelle vittorie. E invece tu volevi essere vivo e scalciante, pronto a pestare su quei pedali perennemente pazzi (…)
(Da “Claudio Chiappucci: lo scriteriato” – “Il carattere del ciclista” – Utet 2016)
Appuntamento domani: 19:30 – Upcycle Bike Café, via Ampere 59 Milano.
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