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La banda del buco.
E Nicko 67 bucò. In quel di Peregallo, lungo la highway brianzola che da Casatenovo porta, a velocità smodata, alla rotonda di Monza.
Signora Nicko 67, stia tranquilla: il ritardo è ampiamente giustificato e provato dalla foto lassopra.
Si rientrava, noi della Caffè Nero Bollente – squadra Corse Milano, nel capoluogo, quando all’improvviso l’inconveniente.
Pffff.
La squadra si aspetta, la squadra non si scompone.
Tutti per uno, uno per tutti.
Nicko 67, l’uomo che sussurrava ai dislivelli (e quasi 10.000 km nel sacco del 2008), sfoderava tutta la sua esperienza. Tempo secco: meno di 10’. Nemmeno ai box Ferrari.
La CNB riparte, sempre e rigorosamente a velocità smodata (come sempre, del resto, nei rientri lungo l’highway Casatenovo).
In mezz’ora secca a 40/h si riappropria del capoluogo lombardo.
Messaggio di Nicko 67 delle 13:07: “Vero tempo record della giornata: casa-doccia-tavolo della suocera 23 minuti”
Tempo del sottoscritto: casa-doccia -bambini-tavolo della mamma 24 minuti.
Se c’è una cosa bella della BDC sono i tempi folli cui ti costringe.
Inimmaginabili prima.
Ottimizzi ogni spazio, ogni frammento cronometrico diventa un pertugio per fare cose indispensabili, improponibili.
Noi ciclo-dipendenti non siamo scienza. Siamo fantascienza.
Ma la giornata, prima di questi crolli olimpici del muro del tempo, aveva portato con sé 104 km. secchi e circa 1000 m. di dislivello, ma, soprattutto, aveva conosciuto la mitica ascesa a Montevecchia, mai provata finora. Uno spauracchio per molti ciclisti lombardi, con il suo famigerato tratto oltre il 20%.
In realtà, appunto, un tratto. Nemmeno 50 m a esser onesti. Poi altri strappi assortiti over 15%, ma per un totale di soli 3 km. Per giunta, con diversi punti dove rifiatare ampiamente. A gradoni, come sempre qui in Brianza. Un Lissolo in salsa Mortirolo.
Chi ha pedivelle per intendere intenda.
Bello il tratto nel bosco, in discesa, tra Sirtori e Missaglia. Bello questo refolo selvaggio di Brianza, in the wood. Strade ancora umide di rugiada, alberi ancora intrisi delle piogge, torrenziali, dei giorni precedenti.
In vetta, la pianura Padana appare coperta da una coltre spessa e brumosa, in stile fumo londinese. Ma si capisce che nelle giornate terse la vista da qui è gran cosa. Veniteci a Montevecchia. Magari con famiglia, panini imbottiti e del buon vino.
Altrimenti, ci sono svariate osterie invitanti e molti vigneti. C’è il rosso di Montevecchia. Onesto e ruspante vino brianzolo. La salita, in alcuni tratti, mi ricorda gli aspri dislivelli dell’entroterra ligure, che ben conosco. La mente mi riporta all’estate ormai dimenticata e a tutti i metri di dislivello accumulati in solitario da quelle parti.
La strada scollina con una rotonda sul bosco: da lì parte uno sterrato che conduce a Lissolo, pare, rigorosamente per sole MTB.
Si torna indietro, indi. In discesa. Si risale, dunque, verso Sirtori.
Ci si infila anche un Lissolino, tanto per gradire. Giornata di pendenze over 15%. E salite brevi.
Poi dritti a casa. In trenino.
Belli, felici e contenti.
Col buco.
Breaking news: sono appena entrato in possesso di manubrio con pipa integrata e reggisella Ram Cinelli.
Il resto non conta. Sono confortably numb.
Totale distanza percorsa: 104 Km.
Dislivello: 1000 m. ca.
Dove: da Milano a Montevecchia, via Sirtori con contorno di Lissolo, via Perego, e ritorno.