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La moglie del Ciclista.
Ella vive sul chi vive. Più facile sarebbe sopportare o sospettare un’amante.
Già, la moglie del ciclista è costretta a vivere di dubbi e sospetti, sbirciatine nell’armadio, rapide occhiate negli occhi del consorte per capire se sta mentendo, enormi – inspiegabili a lei – pastasciuttoni la sera prima dell’allenamento, frequenti compulsivi sopralluoghi misteriosi in cantina di lui – rigorosamente la sera – munito di confezioni formato-famiglia di Chante Clair, inquietanti macchie di grasso sulla biancheria intima, strani nuovi indumenti dalle forme singolari con arrivi cadenzati e settimanali, autistici SMS, letti di nascosto, scambiati con linguaggio surreale degno di André Gide, cannotti reggisella e pipe con attacco da 16 origliati da dietro la porta. La moglie del ciclista manda giù tutto, e tace.
La moglie del ciclista, una volta, ha accolto il marito, di rientro dal lavoro, brandendo con aria bellicosa un barattolo di Start Cream (crema lubrificante per polpacci), chiedendo cosa fosse e da dove venisse.
Ti posso spiegare tutto – ha risposto lui.
Fai tu la spesa, oggi?
No, amore, devo usci… ehm, lavorare fino a tardi.
Domenica la Silvia ci ha invitato per un Barbecue…
Domenica!?
Viaggi in auto, stipati ai limiti del’asfissia, per far posto a improbabili combinazioni geometriche nel bagagliaio, in grado di mantenere telaio in carbonio e ruote lenticolari scevre da qualsiasi contatto con agenti esterni di sorta. Clamorose e pericolose inversioni di marcia a 200 km da casa, per andare a recuperare manicotti o gambali dimenticati.
La moglie del ciclista scopre mediamente con un ritardo che varia dai tre ai sei mesi l’acquisto di nuove specialissime da parte di lui, e non viene mai a conoscenza del prezzo reale.
Compromettenti scontrini provenienti dal Ristorante Tetto Brianzolo, in località Lissolo, emessi in orari in cui lui le aveva detto di essere andato a trovare una vecchia zia in fin di vita, o estratti conto della carta di credito con strane spese in negozi che lui nega di aver mai frequentato: queste le prove conclamate della fedifraghia consumata.
La moglie del ciclista tace e sopporta.
La moglie del ciclista è costretta a fare i conti con strani e inattesi pacchi-celere in arrivo in portineria: Signora, c’è“Tutto lo Zoncolàn dalla A alla Zeta”, mi serve una firma.
Strane telefonate disturbano all’ora di cena il focolare famigliare, lei si precipita a rispondere: Si, buongiorno, sono “Nart Cicli”, è arrivata la Ram in cabonio
La moglie del ciclista, la domenica si sveglia e non lo tova nel letto.
La moglie del ciclista, quando è in compagnia di altre mogli di ciclista, in occasione di allegre scampagnate in luoghi preferibilmente ondulati, mentre i mariti fanno ripetute e sfr in salita compulsivamente, cerca di carpire dalle compagne di sventura informazioni preziose su luoghi e orari delle sparizioni del marito. La moglie del ciclista, se non ci fosse bisognerebbe inventarla.