No, Charly Gaul non surfava (anche se, come nella canzone dei Clash, avrebbe voluto farlo). Il fatto è che lui volava su quei tornanti. E non poteva fare diversamente. Quasi fosse una missione.
Niente di strano quindi se poi volle a tutti i costi incontrarsi con Marco Pantani, l’unico – a suo dire – che in epoca moderna gli ricordava un po’ se stesso: “per me esiste solo Pantani”. Forse la voglia di andare via in salita, eclissarsi, allontanarsi un po’ dalla terra ferma, la stessa dei marinai. Quella di tutti gli scalatori puri. I più belli di sempre.
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Charly Don’t Surf.
posted by giaco72
Il Boss e lo Sceriffo.
posted by giaco72
Doveva regalare uno show. Sconvolgere i piani prestabiliti e ribaltare le scalette. Reali, dei suoi preparatori, ed emotive, dei suo fan.Venerdì 15 luglio, ore 11:00 presento “Il carattere del ciclista” a Trento con il “generoso” Francesco Moser. Che, in fondo, è un po’ come Bruce Springsteen.