Assos nella manica.

 

Mi sento definitivamente il Patrick Bateman del ciclismo su strada.

Mi sento definitivamente il Patrick Bateman del ciclismo su strada.

Cicliste e cilisti, io sono Patrick Bateman. Dopo questo acquisto, mi sono covinto: se Easton Ellis mi avesse conosciuto, avrebbe scritto di me. 
Vivo nella contemplazione estatica ed estetica di capi di abbigliamento firmati, mi beo ebete nella ricerca di componentistica e oggettistica irrilevante per la mia specialissima. Vivo di riviste imbarazzanti sul mondo delle Granfondo, passando in rassegna caschi, borracce, sovrascarpe, manicotti e gambali. Converso, via Skype, in modo autistico e compulsivo di di nuovi negozi pericolosi o marche di abbigliamento improbabili svizzere o inglesi, sotto lo sguardo attonito di chi mi circonda.
Dunque, annuntio vobis gaudium magnum:
domenica sfodererò una nuova arma accessoria assolutamente inutile.
Sto per entrare  in possesso di un nuovo giocattolo. Superfluo, ma rigorosamente pericoloso. Non sto più nella pelle.
Trattasi di giubbino invernale, in tessuto termico e idrorepellente, con membrana sof tshell, inserti goretex riscaldanti, fasciatura wind stopper: per inverni estremi e hymalayani. 
Colore: rigorosamente nero,
Marca imbarazzante: Assos
E qui l’unica nota dolente: non vi parlerò del prezzo. Assolutamente smodato e fuori da ogni scala rispetto alle condizioni economiche del sottoscritto. Accenderò un mutuo. I miei famigliari chiederanno l’infermità mentale.
‘Frega niente.
E’ una bomba. Domenica conto di metterlo alla prova.
Spero che l’inverno non finisca qui, che le temperature non risalgano. Anzi ridiscendano verso mete polari, che i rigori e le gelate si riproducano in un moto incomprensibile senza fine. Che il Blizzard si alzi, che la galaverna si propaghi. La sola idea della primavera ora mi mette i brividi.
Perché io ho l’Assos winter Jacket 815.